la cerimonia del matrimonio

SPOSARSI IN CHIESA
Sposarsi in Chiesa con l’abito bianco è il sogno di tutte le ragazze, o quasi. Ma prima di realizzarlo è indispensabile sbrigare alcune formalità burocratiche.
Innanzi tutto bisogna scegliere il luogo che, in genere, è la parrocchia di uno dei due Sposi.
Poi è indispensabile incontrare il Parroco della Chiesa per stabilire la data della cerimonia e raccogliere informazioni in merito al corso prematrimoniale, da frequentare prima del sì.
TESTIMONI
Per la legge è sufficiente un testimone per coniuge, ma è consuetudine, sia nelle cerimonie civili sia in quelle religiose, che ognuno degli Sposi abbia due testimoni. Costoro, oltre ad avere una funzione di sostegno umano in un momento importante, hanno la fondamentale funzione di garantire la legalità del matrimonio.
In genere gli Sposi scelgono i testimoni fra i parenti più stretti o gli amici più cari, come per offrire una prova di affetto.

QUANDO SPOSARSI
Le stagioni più in voga restano la primavera e l’autunno anche se c’è un progressivo aumento dei matrimoni invernali. La Chiesa cattolica sconsiglia i matrimoni nel periodo dell’Avvento e nella Quaresima.
L'ORA DELLA CERIMONIA
Il galateo offre la più completa libertà. La scelta dell’ora deve essere fatta in base al tipo di ricevimento che si vuole organizzare in seguito.

9/10: segue un breakfast o un brunch che deve terminarsi tassativamente entro l’ora di pranzo.
11/12: dopo la cerimonia gli invitati sono invitati a un pranzo o un rinfresco di una certa importanza.
14/16: orario molto elegante. Gli invitati sono poi intrattenuti per un rinfresco in piedi da terminare entro le 19. La serata può poi proseguire con una festa da ballo.
16/18:seguirà un rinfresco oppure la cena o la cena danzante.
18.30/21: frequente in estate. Segue per gli invitati un cocktail oppure una cena o un rinfresco da concludersi entro mezzanotte.
L'INGRESSO IN CHIESA
L'arrivo degli invitati e la loro disposizione in Chiesa, viene guidata spesso da un parente degli Sposi. L'ingresso tradizionale, si sviluppa nel modo che segue. Lo Sposo entra qualche minuto prima dell'inizio della cerimonia, accompagnato dalla madre alla quale porge il braccio destro. La Sposa giunge in Chiesa con un leggero ritardo che, per tradizione, non dovrebbe superare i dieci minuti, giustificato comunque dal fatto che, per il suo arrivo, tutto e tutti devono essere già predisposti all'interno della Chiesa. Il padre, giunto nella stessa macchina della Sposa, l’aiuta a scendere. Eventuali damigelle e paggetti attendono sul sagrato l'arrivo della Sposa.
L'ingresso in Chiesa avviene sotto forma di un piccolo corteo composto dai paggetti seguiti dalla sposa e dal padre che le porge il braccio sinistro, infine troviamo le damigelle che si occupano del velo. Giunti all'altare, il padre affida la figlia al futuro genero, stringendogli la mano e sedendosi al primo banco sulla sinistra. Seguono i testimoni di ambedue gli Sposi e la madre della Sposa accompagnata da un parente maschio.
La disposizione dei parenti ed amici in Chiesa è la seguente: i testimoni devono essere disposti vicino agli Sposi, solitamente vengono preparati i banchi o le poltroncine direttamente da chi addobba la Chiesa; a sinistra della navata della Chiesa, nelle prime file, andranno i parenti dello Sposo ed ovviamente a destra quelli della Sposa, poi così predisposti prenderanno posto parenti ed amici e conoscenti di ambedue gli Sposi. A scelta personale lo Sposo attende la Sposa sul sagrato insieme ai parenti più stretti delle due famiglie. Quando la Sposa arriva, l’aiuta a scendere dall’auto, le bacia la mano e le porge il bouquet. A questo punto le persone si dispongono secondo una sequenza precisa. I paggetti aprono il corteo, portando il cuscino con gli anelli. Segue la Sposa, al braccio sinistro del padre e subito dopo le damigelle, che sostengono lo strascico. Quindi lo Sposo, con la madre al braccio destro. Dietro di loro, camminano insieme la madre della Sposa, a destra, e il padre dello Sposo, a sinistra. Chiudono il corteo, nell’ordine: i testimoni a coppie, i fratelli e le sorelle, gli zii e le zie, i cugini e gli amici intimi.
Per creare un’atmosfera suggestiva, sarebbe opportuno che ci fosse un sottofondo musicale già all’arrivo dei primi invitati. Sono quattro i momenti salienti del rito che la musica dovrebbe sottolineare: l’ingresso della Sposa, l’offertorio, lo scambio degli anelli e il corteo in uscita. Saranno gli Sposi a scegliere i brani, d’accordo con gli strumentisti o i cantanti contattati.
IL RITO
Essenza del rito è la promessa,
la formulazione del “si” che ha valore di atto, di conferma e di impegno davanti a Dio. Gli Sposi non si limitano più al monosillabo affermativo, ma leggono direttamente la formula con cui si impegnano a prendere il posto di coniuge presso l'altro e si promettono, fedeltà fino alla morte, amore e reciproco aiuto. Noi vi proponiamo qui un esempio del dialogo tra gli Sposi ed il Sacerdote (abbiamo convenzionalmente chiamato i due Sposi Lucia e Daniele), vale a dire del momento culminante e certamente più emozionante di tutta la cerimonia religiosa.

Sacerdote: Carissimi Lucia e Daniele, siete venuti insieme nella casa del Padre perché il vostro amore riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità. Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l'un l'altro con amore fedele e inesauribile ed assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni.

Sacerdote: Lucia e Daniele, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?

Sposi: Sì.

Sacerdote: Siete disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l'un l'altro per tutta la vita?

Sposi: Sì.

Sacerdote: Siete disposti ad accogliere, responsabilmente e con amore, i figli che Dio vorrà donarvi ed educarli?

Sposi: Sì.

Sacerdote: Se, dunque, è vostra intenzione unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimente, davanti a Dio e alla sua Chiesa, il vostro consenso.

Sposo: Io, Daniele, accolgo te, Lucia, come mia Sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.

Sposa: Io, Lucia, accolgo te, Daniele, come mio Sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.

Sacerdote: Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e si degni di ricolmarvi della sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce:

Tutti: Amen.

Sacerdote: 0 Signore, santifica l'amore di questi Sposi: l'anello che porteranno come simbolo di fedeltà li richiami continuamente al vicendevole amore. Per Cristo nostro Signore:
Tutti: Amen.

Sposo: Lucia, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Sposa: Daniele, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

L’USCITA DALLA CHIESA
Ha luogo in modo ordinato, si può formare di nuovo un corteo dietro gli Sposi, oppure, più comodamente, parenti ed amici possono uscire alla spicciolata, mentre gli Sposi e i testimoni convengono al momento delle firme sul registro.
Prima di salutare gli Sposi, il Parroco consegna loro un libretto con data e luogo del matrimonio e tante pagine bianche da riempire con i nomi dei figli che verranno, ricordando alla nuova famiglia che lo scopo dell'unione religiosa è quello della procreazione.
Poi lo Sposo offrirà il braccio destro alla neo-moglie e, insieme, si avvieranno all'uscita.
Sul sagrato della Chiesa parenti ed amici provvederanno al consueto lancio del riso.